2011-09 SICILIA E ITALIA DEL SUD
SICILIA SELINUNTE E AGRIGENTO
Proseguiamo sulla statale 115 fino a Mazara del Vallo poi curviamo verso l’interno fino a raggiungere Castelvetrano e da qui, dopo aver preso la S S 115b e percorso una ventina di chilometri in direzione della costa, raggiungiamo il sito archeologico di Selinunte.
Il sito è molto esteso ed interessante e la sua visita richiede diverse ore. Una notizia curiosa è Selinunte deve il suo nome al “sélinon” il prezzemolo selvatico che cresce in questa zona e che venne riprodotto su tutte le sue monete.
Lasciato il sito archeologico dobbiamo percorrere ancora 120 Km per poter raggiungere la meta che ci siamo prefissati per oggi, Agrigento.
Raggiungiamo la città all’imbrunire e ci sistemiamo nel Camping Valle dei Templi che si trova a metà strada tra la città e la zona archeologica.
Sistemate le nostre cose andiamo a visitare il centro della città che troviamo abbastanza degradato ma pieno di edifici dell’età medioevale davvero interessanti.
Sabato 10.09.2011
Questa mattina, per prima cosa, andiamo a vedere il sito archeologico di Eraclea Minoa che ieri abbiamo superato senza fermarci per non arrivare a destinazione con il buio. Percorriamo a ritroso la SS 115 con lo scooter di Sandra in direzione di Sciacca.
Superata la bella cittadina di Siculiana proseguiamo fino a Montallegro e da li prendiamo una stradina che va verso il mare, quattro chilometri ed arriviamo a destinazione.
Il sito archeologico di Eraclea Minoa offre davvero poco, i resti della città del IV secolo a.C. ed in particolare il teatro, sono interamente coperti da una struttura in metallo e plastica che, se da una parte proteggono dalle intemperie dall’altra ne impediscono la visione. Quello che è eccezionale è la vista che si ha dalla sommità della scogliera.
Tornati ad Agrigento andiamo a visitare la Visitare la Valle dei Templi. Non trovo le parole per descrivere quello che si prova in questo posto, guardare i resti del tempio di Giunone o quelli del tempio della Concordia ti fanno immaginare come poteva essere quel posto duemila anni fa.
L’unico neo sono, sullo sfondo, i grattaceli e le case della città nuova ma in mezzo a queste meraviglie passano sicuramente in secondo piano.
SICILIA RAGUSA IBLA E AVOLA
Lasciamo Agrigento di prima mattina e, seguendo la SS115 verso sud abbiamo fatto la prima sosta a Licata per poi proseguire fino a Gela e da li, lasciamo la strada statale per prendere quella, più piccola e meno trafficata, che costeggiando il mare ci porta fino a Scoglitti e poi a Capo Scalambri dove ci fermiamo.
Questo è il posto ideale per fare una sosta perché da qui si possono fare escursioni nelle città dell’interno, Ragusa, Modica e Scicli.
Sistemate le nostre cose nel Camping Capo Scalambri prendiamo la Vespa ed andiamo a Ragusa e da li a Ragusa Ibla che è il centro dalla quale si è sviluppata la città moderna, le sue costruzioni in stile tardo barocco creano un’atmosfera particolare, tipicamente siciliana. Passweggiando per Ragusa Ibla e Capo Scalambri ti sembra di vivere in uno dei tanti racconti di Andrea Camilleri.
Prendendo la strada che porta vereso il mare ci fermiamo a Modica, altra bellezza sicula non a caso dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Quando arrivi la città ti colpisce, sembra essere un teatro antico incastonato nella roccia, le case sembrano tante pietre che compongono immaginarie scalinate, tutto sembra irreale. Ci fermiamo a cenare in una trattoria tipica il cui proprietario, saputo che siamo arrivati con la Vespa da Trieste, ci dice che anche lui è un vespista e la cena diventa come per magia una rimpatriata, bellissimo!
Torniamo al campeggio a notte inoltrata, una serata memorabile.