Lug
26
2010

CRIMEA E MAR D'AZOV

Oggi sappiamo che ci aspetta una tirata abbastanza lunga visti i pochi chilometri percorsi nella giornata di ieri perciò siamo pronti a partire già alle sei e mezza del mattino.

103 - 26.7.2010 - UA - MysovoyeIl tempo è bello e questo è già una buona cosa ma altrettanto non possiamo dire della strada E95 - M14 che ci propone tutti i tipi di buche che ci possono essere, comprese quelle trasversali profonde anche 20 centimetri. Proprio a causa di una di queste fosse ho rotto l’ammortizzatore posteriore della Vespa e da questo momento guidare è faticoso e richiede tantissima attenzione, ma non molliamo.

102 - 26.7.2010 - UA - MysovoyePassiamo Kherson ed anche Dzhankoy e, dopo aver attraversato quasi trecento chilometri di terreni pianeggianti coltivati quasi esclusivamente a girasoli arriviamo a Feodosiya.

L’ammortizzatore ha ceduto del tutto e dobbiamo anche avvolgere con il nastro adesivo le carene dello scooter di Sandra per evitarne la rottura causa le forti vibrazioni. Dopo aver risolto questi piccoli problemi facciamo un giro della città che è strapiena di turisti e gli alberghi sono tutti occupati.

Giriamo per un’ora alla ricerca di uno dei 5 campeggi segnati sulla carta, ma nella realtà non esistono così decidiamo di proseguire alla volta di Kerch che si trova tra il Mar nero ed il Mar d’Azov al confine russo.

 Arrivati a Lenino giriamo in direzione di Misovoye che raggiungiamo alle tre del pomeriggio. La cittadina che sorge in una baia del Mar d’Azov è davvero carina ed è anche il punto più lontano da casa di tutto il nostro viaggio. 

 Troviamo un bel campeggio dove, montata la tenda e lasciate le nostre cose andiamo finalmente a fare una bella nuotata nel tanto sospirato Mar d’Azov.

105 - 26.7.2010 - UA - Mysovoye

Dopo esserci rinfrescati andiamo in centro città e scopriano che il posto è pieno di gente, tantissimi negozi e bancarelle che vendono souvenir.

 Ci fermiamo a cenare in un ristorante russo dove un’orchestrina suona musica locale. I suonatori sono davvero bravi e ben presto facciamo amicizia con due coppie di ragazzi che vendono dalla Lettonia, da Riga, con cui passiamo ballando tutta la serata.


Oggi è stata una giornata particolarmente faticosa, 400 chilometri percorsi su strade dissestate non è cosa da poco.

 

Martedì 27 luglio

 

Appena svegli facciamo un bel tuffo in mare, poi, mentre ci stiamo asciugando chiacchieriamo con un ragazzo polacco e la sua compagna che con moto sono arrivati dal Caucaso dove sono andati per fare l’arrampicata del monte Elbrus e mi danno anche il sito del loro viaggio: AFRICATWINKAUKAZ.NORDPRESS.COM.

Lasciamo Misovoye alle nove del mattino e ripercorriamo i 70 Km che ci separano da Feodosya per poi prendere la strada statale P29 che a tratti si inerpica fra le montagne dell’immediato entroterra a tratti segue il profilo della costa sud della Crimea.

Raggiungiamo Yalta nel primo pomeriggio e ci diamo subito da fare per trovare la compagnia di navigazione che gestisce i traghetti per Istambul ma ben presto scopriamo che i traghetti non ci sono più, che il traffico marittimo da e per la Turchia passa tutto per Sevastopol (Sebastopoli).

108 - 27.7.2010 - UA - Sudak

Questa zona della Crimea è decisamente turistica, traffico caotico nelle strette e dissestate stradine del centro mentre nella parte nuova della città è tutto un crescere di grattacieli e condomini di nuova concezione che vanno a sostituire ed integrare quelli già esistenti.        

Lasciamo Yalta dopo aver parlato con una impiegata di un’agenzia marittima che ci ha detto che da Yalta non partono più traghetti per la Turchia e che anche a Sevastopol ce n’è solo uno alla settimana, di domenica.  

          Qui le strade sono decisamente migliori ed arriviamo a Seavastopol alle sette di sera. Troviamo quasi subito una sistemazione in un albergo del centro dove chiediamo informazioni relative ai traghetti che partono dalla città ma anche qui ci confermano che quello per Istambul imbarca solo per passeggeri.Facciamo un giro della città che è davvero bella sia per la sua struttura costruita su 38 baie che per gli edifici in quel particolare stile neoclassico che fu poi definito architettura stalinista, va detto che sono stati quasi tutti ricostruiti, dopo l’assedio del 1941-42.

112 - 27.7.2010 - UA - Verso Sevastopol

           117 - 28.7.2010 - UA - SevastopolLa città, che ha il 70 % della popolazione di etnia russa, era la base principale della Flotta del Mar Nero sovietica ed attualmente il porto militare è diviso fra la Marina Russa e la Marina Ucraina.

 

Mercoledì 28 luglio


Questa mattina alle otto le ragazze della receptionmdell’albergo telefonano nuovamente in capitaneria di porto; veniamo così a sapere che il traghetto per Istambul è in partenza ma porta solo passeggeri.    

Anche la nostra speranza di accorciare di un po’ il viaggio di ritorno traghettando su Varna in Bulgaria viene frustrata immediatamente, non esistono collegamenti marittimi tra Ucraina e Bulgaria.

La mancanza del traghetto ci obbliga a ritornare ad Odessa per poi costeggiare il Mar Nero fino alla Turchia e questo vuol dire 1.200 chilometri in più del previsto.

La strada che ci aspetta è lunga, solo per ritornare ad Odessa dobbiamo percorrere circa 600 chilometri che sicuramente non riusciamo a fare in giornata vista, perciò non ci resta che partire subito e coprire la maggior distanza possibile.

 Dopo aver raggiunto Simferopol' proseguiamo sulla E97 che ci porta a Krasnoperekops'k e da li fino a Kherson dove ci fermiamo. Abbiamo percorso circa 400 Km e siamo stanchi, fortuna vuole che troviamo un bel albergo con un ristorante davvero ottimo.