Lug
24
2010

TRANSNISTRIA

072 - 24.7.2010 - MLD - Verso TighinaLasciata Chişinău prendiamo la strada R2 che ci porta a Tiraspol ma, ad una decina di chilometri dalla città ci troviamo, inaspettato, un posto di blocco della polizia moldava e subito dopo un vero confine con militari e polizia di confine che indossano divise russe con quei tipici cappelli tondi grandissimi. Mi stupisce vedere alcune soldatesse in tuta mimetica che indossano scarpe con tacchi a spillo alti almeno 8 centimetri, ma qui le cose vanno così. 

 Le procedure sono lente ed i controlli minuziosi; prima fanno la verifica dei passaporti, poi, da un’altra parte, si devono compilare alcuni formulari in duplice copia per ogni mezzo e pagare una tassa per la loro registrazione. 

073 - 24.7.2010 - MLD - Tighina

Dopo un’ora lasciamo il posto di blocco e finalmente entriamo in quella che crediamo sia l’Ucraina. Quello che ci lascia un po’ perplessi è la scritta UAR che c’è su tutte le divise ma è una osservazione a livello di pura curiosità.

Raggiungiamo la prima città , piuttosto grande, e ci fermiamo nel posteggio di un supermercato. Qui vedo che la gente usa nelle banconote che sembrano quelle del Monopoli ed allora mi accorgo che qualcosa non quadra, il confine unilaterale ed insolito, la sigla dello Stato che non conosco, le targhe delle macchine che sono quasi uguali a quelle moldave, il denaro simile a quello del monopoli scritto in cirillico, nessuno che nomina la parola grivna che è la moneta dell’Ucraina; bene, non siamo in Ucraina ma in Transnistria, la parte russa secessionista della Moldavia.

E finalmente quadra tutto anche la grande città che non riuscivo a trovare a ridosso del confine ucraino ed ora identifico con Tighina.

         Lasciamo Tighina e dopo una decina di chilometri siamo a Tiraspol che è la sede dell’amministrazione autonoma che governa la Transnistria, poi, senza altre soste, proseguiamo verso il confine con l'Ucraina.

Raggiunto il posto di blocco abbiamo una spiacevole sorpresa perché, espletate le varie formalità, i poliziotti della Transnistria ci chiedono una mancia per lasciarci passare altrimenti mi dicono potrebbero trovare varie irregolarità sui nostri documenti e di conseguenza dovrebbero rimandano indietro che in termini pratici vuol dire allungare di 300 km il nostro tragitto.

Per questo motivo la mancia che mi chiedono è di € 100 per ogni mezzo.

E’ chiaramente un ladro morto di fame ma ha sempre addosso una divisa che lo protegge ed altri due compari anche più affamati di lui. Lo guardo negli occhi e gli dico che non ho tanti soldi, che io viaggio con carte di credito e quei pochi che ho nel portafogli sono tutto il contante di cui dispongo e che più di 20 euro non posso dargli. Dopo una trattativa serrata riesco a limitare il danno a 50 euro dai 200 che mi erano stati chiesti lui mi restituisce i passaporti con un sorriso dicendomi “grazie”.

Finalmente siamo al confine dell’Ucraina dove per entrare non abbiamo trovato alcuna difficoltà.