Gen
26
2006

2° - 3° GIORNO

23 -27.01.2006 Thurmansbang

Arrivato a Solla, dopo aver preso la paglia e montato le catene scendo nella fossa dove trovo l’accampamento degli immancabili Zigi e Manfred, quello che mi stupisce è che ci sono solo loro !!!

Nel tempo che impiego per fermarmi e mettere la vespa sul cavalletto mi trovo accerchiato, da una parte una donnona del servizio d’ordine che mi dice di andare via, dall’altra Zighi e Manfred che mi avvisano che non posso campeggiare li ed infine altre persone del servizio che parlano tutte insieme non so con chi, forse anche con me.

Non sapendo cosa fare chiedo a Manfred cosa sta accadendo e lui mi dice che quest’anno fanno delle gare con le macchine o qualcosa del genere per cui non si può stare nella fossa.

29 -27.01.2006 Elefantentreffen

Mi dice anche che Mario, Furio e Bruno sono arrivati da poco e dovrebbero trovarsi li, da qualche parte , e mi indica una direzione con un vago movimento della mano.

Nel frattempo il donnone continua ad agitarsi, ma, capito che vado via sfoggia un sorriso da esposizione dentistica e ritorna nella sua cuccia.

Riparto seguendo la direzione indicatami e dopo una decina di minuti vedo in lontananza l’inconfondibile sagoma di Mario che, assieme a Bruno, sta spalando una montagna di neve. Non c’è tempo per i convenevoli, bisogna preparare la tenda prima del buio perciò,dopo aver spostato qualche metro cubo di neve, riesco a sistemare la tenda canadese e li mi fermo.

 

Mentre gli altri finiscono di montare il gazebo vado a prendere della legna per il fuoco mentre Furio va a recuperare le tre balle di paglia necessarie al loro gazebo. Ritornerà due ore dopo stravolto, ha dovuto comperarle in paese perché all’entrata le avevano finite, due chilometri trasportando sulle spalle tre balle di fieno, davvero un primato.

47 -28.01.2006 Elefantentreffen

Passiamo la serata nella tenda, probabilmente un ex ospedale da campo, di un gruppo di cechi che spinano in continuazione una stupenda birra.

La tenda è caldissima perché al suo centro c’è il falò, la birra è ghiacciata ed io, al terzo bicchiere mi accorgo che non mi reggo in piedi perciò saluto tutti e vado in tenda dove mi addormento istantaneamente perdendomi il resto della serata visto che sono solo appena le 9 di sera.

Sabato mi sveglio presto e, stabilito che gli altri sono ancora in fase letargica, vado a fare un bel giro del campo dove scopro che l’organizzazione vende biglietti per la gara delle macchine a persone che non fanno parte del raduno. Questi entrano ma non si capisce se per vedere la di gara di automobili su ghiaccio o per vedere e fotografare la fauna dei bikers.

Ben presto la strada d’accesso al raduno e quella interna al campo diventano una specie di passeggiata domenicale di centinaia di famigliole con bambini al seguito che spesso ostacolano la circolazione delle moto mettendo in serio pericolo anche la loro stessa incolumità.

Evidentemente le cose cambiano, ma questo è uno di quei cambiamenti che non mi piacciono e soprattutto spero non diventino definitivi.

Al ritorno prendo in spalla un’altra fascina di legna e, raggiunto il campo, mi dedico a ravvivare il fuoco. La giornata passa tra birre, wiener schnitzel, ricerca di carica batterie, batterie da ricaricare (vedi Guzzi) e gran pampel che illumina e non solo la serata.