Feb
02
2004

RIENTRO A CASA

     La sveglia è come quella del giorno precedente, ma la differenza è che questa volta bisogna levare le tende ed imboccare la via di casa.

    Mettendo un pietoso velo di silenzio su tutte le operazioni di piegatura della tenda che è fradicia e ghiacciata, si arriva al momento dei saluti; sono le 10 del mattino e siamo pronti a partire, la Vespa è carica e così pure la Lambretta di Luca. Salutiamo sia i bikers che i vespisti e imbocchiamo la faticosa salita innevata che ci porta all’uscita della valle.

024 - Thurmansbang - Riparazione Lambretta  023 - Thurmansbang - Riparazione LambrettaNonostante l’incredulità dei presenti, la Vespa supera  tranquillamente la forte pendenza e le catene riescono ad artigliare il ghiaccio senza un momento di cedimento. Anche la Lambretta di Luca riesce a superare la pendenza, ma questo comprometterà la frizione, cosa questa che si dimostrerà ben presto disastrosa. Sulla strada sostituisco la ruota con catene con quella normale e, dopo aver sistemato i bagagli, ripartiamo.

  Non abbiamo percorso più di 2 chilometri sulla strada che ci riporta a Thurmansbang che la ruota posteriore della Lambretta esplode obbligando Luca a fare una lunga derapata per tenerla in strada.  Sostituire la ruota diventa un piccolo problema perché quella di scorta è sgonfia. Prendo la ruota e vado alla ricerca di un distributore, sia per gonfiare la ruota della Lambretta che per fare il pieno di benzina.


La cosa si rivela più complessa del previsto, è domenica quindi i distributori non necessariamente sono aperti, ma, soprattutto, in Germania, non  ci sono indicazioni. Chiedendo qui e la riesco, dopo molti chilometri percorsi nel nulla, a trovare un distributore  dove un gentilissimo gestore, che aveva appena chiuso l’impianto, mi ha dato lo stesso sia benzina che una gonfiata alla gomma. Torno da Luca che nel frattempo si era arrangiato  montando l’altra ruota, quella con cui aveva appena tolto le catene, ma i guai non finiscono qui anzi sono appena all’inizio perchè appena ripartiamo, mi dice che ha dei problemi con la frizione.  Non riusciamo ad arrivare nemmeno al paese li vicino che la Lambretta non si muove più, frizione inesistente!

 

   Valutando sul da farsi optiamo per la soluzione più semplice, stare fermi un giorno a Thurmansbang  che dista meno di un chilometro , aprire il motore e vedere cosa si può fare per convincerlo a riportarci a casa.

La Gasthof zur Linde è molto accogliente ma soprattutto ha un garage con tettoia che fa proprio al caso nostro ed un proprietario davvero disponibile a darci una mano. Aperto il motore scopriamo che i dischi della frizione sono lisci, senza sughero, distrutti. Con un ‘operazione da certosino, Luca riesce in qualche modo a pulirli e, confidando nella buona sorte, a rimontarli ed a farli funzionare.

Terminato il lavoro facciamo un breve collaudo e sembra che tutto regga, non si sa per quanto, ma regge. In serata valutiamo tutte le possibili vie da percorre per tornare a casa, ci sono tante incognite e tantissimi dubbi, la via più rapida è sicuramente l’autostrada che permette di non cambiare mai marce ma, in caso di arresto del motore, in autostrada non hai possibilità di trovare immediato riparo.028 - Area di sosta Cormor

 

    La mattina, dopo un abbondante colazione, partiamo facendo tutti gli scongiuri che conosciamo; io mi prendo sulla Vespa un po’ del peso della Lambretta per alleggerirla il più possibile, ma anch’io sono privo di spazio.

   Imbocchiamo subito l’autostrada dove procediamo nel modo più costante possibiler alla velocità di 70/80 Km/h. Dopo un’ora poi Luca deve fermarsi per allentare il cavo della frizione che stranamente si sta tensionando da solo. Usciamo dall’autostrada a Ried per prendere la strada statale per Salisburgo.  A Salisburgo dobbiamo attraversare una parte della città per prendere nuovamente l’autostrada per Villacco  e la cosa non è certo semplice se hai problemi di frizione e devi fermarti causa traffico e semafori. Imboccata nuovamente l’autostrada facciamo una sosta a Golling dove siamo costratti a scollegare la frizione completamente lasciando il motore in presa diretta. Facciamo un’ora di sosta per far raffreddare il motore, poi, si riparte. Sono le 15.30  quando arriviamo all’imbocco della galleria dei Tauri, per fortuna il tempo regge meglio della Lambretta che sta dando segni di cedimento, ma la speranza non muore mai, e, qualche volta neanche la fortuna. Ormai è buio ed io non sono tranquillo a guidare in autostrada a 60 km/h camminando prevalentemente in corsia di emergenza per evitare di essere travolti dai camion che ininterrottamente ci sorpassano rifilandoci.  Facciamo ancora una sosta prima del confine con l’Italia, la Lambretta ormai è arrivata alla fine, sta cedendo, anche il cuscinetto dell’albero motore inizia a fare strani e preoccupanti rumori, ma nonostante questo ripartiamo.

    Arrivati a Carnia  facciamo un’altra sosta sia per fare benzina che per lasciare raffreddare l’agonizzante motore della Lambretta. Dopo un’ora ripartiamo nuovamente sapendo che ogni chilometro fatto è un chilometro preso, ma soprattutto nella certezza che a casa non ce la facciamo ad arrivare. Quando mancano una decina di chilometri all’area di sosta di Cormor, mentre stiamo procedendo ad una velocità  non superiore ai 50 km/h,  un furgone de “La Maggiore”  ci sorpassa e, dopo un lungo colpo di clacson, ed un grande agitar di mani, l’autista ci fa segno di seguirlo.

     Arriviamo all’area di sosta che la lambretta non è più in grado di procedere, ma la fortuna ha voluto che in quel furgone non solo di fossero i “Gatti” reduci da mille peripezie anche loro, ma che  nel furgone ci sia posto per sistemare la stremata Lambretta di Luca. Beviamo un caffè e siamo decisamente contenti per il colpo di fortuna avuto, poi, dopo aver scaricato un po’ di pesi dalla Vespa , riprendo la via di casa, io davanti in Vespa seguito dal furgone.

 

    Alle 23 siamo tutti davanti la casa di Luca dove facciamo la fotografia di rito. In questo momento tutti i problemi avuti sono scomparsi per lasciare i posto alle bellissime emozioni che questo viaggio ha lasciato in