Mag
13
2012

2° GIORNO

Anche se il cielo è coperto alle prime luci dell'alba la giornata promette bene. Alle otto del mattino riceviamo la telefonata di Diego che ci dice che sono a Ering, un paesino ad una cinquantina di chilometri da noi, sulla strada per Passau e ci aspettano. La notizia ci fa piacere perché questo fa capire che i problemi sono stati in qualche modo risolti e che hanno lo stessopercorsdo 50 Km più di noi. Lasciato Eggerberg la strada per Braunau è pulita e dopo meno di mezz'ora siamo già in Germania. Procediamo spediti per la strada B12 finché non raggiungiamo il resto della compagnia a Ering. Alle 10 del mattino ci rimettiamo tutti in viaggio prendendo l'autostrada E56 in direzione di Regensburg fino all'uscita 113 che ci porta a meno di 20 Km dalla meta, le strade secondarie sono pulite anche se di neve ce n'è davvero tanta; anche qui la situazione metereologica è la stessa, il termometro sembra fermo a -5°c e c'è un sole splendente che ci riscalda.

Durante il tragitto ci saremmo aspettati di vedere un numero maggiore di moto; arrivati alla reception il piazzale è vuoto ed anche il colpo d'occhio sulla valle non mi da il senso di pienone come ci si sarebbe aspettato visto la clemenza del tempo. Subito dopo l'iscrizione il gruppo si ricongiunge, Furio ci accompagna all'accampamento che si trova proprio dietro alla reception su uno dei pochi posti pianeggianti della valle ed è vicinissimo all'entrata, al venditore di legna e, soprattutto ai gabinetti!

L'unica controindicazione è che, essendo sul bordo più alto della valle c'è sempre vento che porta sopra di noi il fumo di tutti gli altri fuochi, ma dopo un po' ci si abitua.

Sistemiamo agevolmente le nostre tende mentre Nazario e Furio ci danno subito qualcosa da mettere sotto i denti. Angelo ed io non abbiamo ancora deciso se partire domani mattina o rimanere un giorno li, io non ho tanta voglia di vedere arrivare i "turisti" o, per meglio dire i "visitatori dello zoo" che pagano un biglietto da € 7,50 per entrare a vedere gli animali ( noi ) che popolano il raduno.

Il raduno è un momento di aggregazione e di incontri, passiamo il pomeriggio a fare visita agli amici con i quali ci si incontra solo qui, in serata, si va alla trattoria di Solla a mangiare qualcosa.

Alle due del mattino, quando andiamo a dormire, la temperatura è scesa a -10°C .

sabato 29 gennaio 2011

Mi sveglio abbastanza presto e mi metto subito ad accendere il fuoco per prepararmi un buon caffè caldo. Con il passare del tempo vedo alcuni uscire con difficoltà dalle tende, altri no, hanno fatto festa fino alle sei del mattino ed alle nove non sono certo svegli anche perché qui non c'è molto da fare! Mentre stiamo a chiacchierando attorno al fuoco arrivano Lucio e Roberto, sono partiti in macchina ieri sera ed hanno dormito un poche di ore in un albergo lungo la strada.

Lucio, appena arrivato, si mette subito a fare il suo mestiere, il cuoco e, messa la piastra sul fuoco, vi getta sopra subito alcune paia di salsicce, al mattino sono un'ottima colazione e l'odore aiuta il risveglio.

Finito di fare colazione continuiamo il nostro giro, una camminata nella parte più bassa della valle, quella che tutti chiamano "la fossa", per fare qualche acquisto nei negozietti improvvisati poi risaliamo ed andiamo fino al paese. Puntualmente arrivano i turisti che a mio avviso sono il frutto dell'ingordigia degli organizzatori del raduno; checchè ne dicano, quando ci sono i soldi di mezzo i perfettini e correttissimi tedeschi si comportano anche peggio dei " Italiener pasticcioni".

Di turisti ce ne sono tanti che mi sono divertito a classificarli in due categorie ben distinte; quella degli estranei e quella dei mimetici. Gli "estranei" sono evidenti e si riconoscono perché indossano abiti normali, spesso da giorno di festa con tanto di cappotto e sciarpa mentre la compagna indossa l'immancabile pelliccia con stivali firmati. Sono degli osservatori distaccati che nel guardarsi attorno mascherano con difficoltà quell'espressione di curiosità mista allo schifo che provano, ma stanno anche attenti a non farlo in modo troppo evidente probabilmente per la paura di provocare qualche reazione; nel camminare non senza difficoltà sui sentieri pieni di neve, ghiaccio e cose strane fotografano le situazioni che a loro avviso sono "particolari" o insolite ma con un certo garbo.

I mimetici sono completamente differenti dai primi. Vestono jeans o pantaloni in pelle modello da bikers, spesso un bomber su cui hanno incollato alla meno peggio qualcosa per sentirsi parte della fauna locale e si comportano come bikeres dal passato vissuto perché chiaramente il presente non lo è.

Il comportamento che li smaschera rendendoli visibili come fari nella notte è l'invadenza e la meraviglia che non riescono a nascondere per le cose del raduno. Quello che per un "elefanten" fa parte della quotidianità per loro è novità e stranezza perciò spesso si infilano fra le tende, fotografano e mettono il naso dappertutto e spesso, anche se gentilmente, vengono invitati ad andare a fare quello che fanno da un'altra parte.

Chiaramente in mezzo ci sono anche persone che per motivi personali non sono riuscite a venire con la moto oppure hanno dovuto appendere la moto al chiodo, ma queste, di solito, non comperano il biglietto ma si iscrivono regolarmente e il loro girare è finalizzato a cercare tra la folla di campeggiatori vecchi amici o i conoscenti. Quest'anno ho visto arrivare un giovane sulla trentina costretto sulla sedia a rotelle probabilmente a causa di un incidente; all'entrata, dopo essersi iscritto, ha chiesto ad un amico di legargli i piedi al poggiapiedi per evitare che possano cadere poi, rifiutando qualsiasi aiuto, ha raggiunto la tenda dove evidentemente lo stavano aspettando spingendosi con la carrozzina su ghiaccio e neve e credo che questo fatto non abbia bisogno di alcun commento.

Tornando a noi, un'ora di marcia ci fa solo che bene e, una volta raggiunta la gasthaus prendiamo una buona ma soprattutto calda goulashsuppe prima di prendere la via del ritorno al campo.

Nel pomeriggio ci raggiungono alcuni vespisti del Vespa Club Praga con il loro capo, Achille , un carissimo amico che conosciamo dal raduno di Trebiciano. Dopo le solite chiacchierate ci invitano tutti al primo raduno vespistico che faranno nella capitale della Rep. Ceca alla fine di Luglio.

Passiamo il resto della giornata camminando, per tre volte andiamo fino a Solla poi, alle 10 di sera, quando i giovani si allontanano dal fuoco ed inizia il tour delle bevute, ci infiliamo in tenda ed andiamo a dormire perché domani, mentre il gruppo ritorna direttamente a Trieste noi iniziamo la nostra avventura nella vicina Repubblica Ceca.