Gen
30
2010

TERZO GIORNO

Quando apro gli occhi scopro che la tenda è collassata a causa dello strato di neve che la ricopre. Il soffitto della tenda è a pochi centimetri dalla mia faccia e diventa un bel problema anche il solo uscire senza far entrare la neve.

Quando finalmente ce la faccio mi trovo davanti uno spettacolo davvero suggestivo, a fatica si riescono a riconoscere le forme di quello che è stato coperto dalla neve caduta durante la notte. Inizio con il raccogliere le cose che ho dentro la tenda, i due bauletti, la coperta che arrotolo ed inserisco nel tubo impermeabile, il casco e l'abbigliamento da viaggio. Fatta questa operazione non semplice inizio a smontare la tenda ed a tentare di arrotolarla per farla stare nella sua custodia operazione questa che richiede una buona mezz'ora.

Poi inizio a caricare le cose sulla Vespa senza pensare che è sempre meglio metterla in moto prima visto che è stata coperta completamente dalla neve. Dopo qualche tentativo non riuscito, come per incanto il motore gira rassicurante ed io mi tranquillizzo non poco.

Salutati gli amici delle tende vicine inizio la faticosa salita nella neve fresca, la Vespa avanza lentamente e solo perché ha le catene montate.

Alle nove del mattino posteggio davanti l'ex supermercato di Solla e contatto gli altri per dare le mie coordinate ed aspettare che arrivino, nel frattempo smonto la ruota con le catene e rimonto quella stradale convinto di riuscire ad andare nella Repubblica Ceca.

Alle undici, dopo due ore, arrivano i primi due ma senza i bagagli che devono ancora recuperare, nel frattempo è iniziata la processione di chi non c'entra nulla con il raduno, quelli che io chiamo " i turisti".

Sono persone che arrivano il sabato mattina e vanno a vedere quelli che sono accampati. Entrano pagando un biglietto come visitatore e si ficcano in tutti i buchi per fotografare i bikers accampati come fossero animali allo zoo. Non c'è da meravigliarsi se ad un massiccio arrivo dei "turisti" corrisponda un esodo altrettanto massiccio dei bikers!

Quello che l'organizzazione del raduno ha capito è che in questo modo si fanno grossi incassi senza alcun costo, ma a quale prezzo?

La Vespa di Costa continua ad avere problemi di accensione , le proviamo tutte ma senza ottenere alcun risultato, estrema razio lui scende per la ripida discesa che porta a valle nella speranza che il motore inizi a girare ma ci troviamo all'incrocio con Thurmansbang nelle stesse condizioni di prima.

Fortuna vuole che un nostro amico con il furgone si offra di portare lui a Trieste la Vespa assieme allo sfortunato guidatore.

Alle tre e mezza del pomeriggio, con solo sei ore di ritardo siamo finalmente sulla via del ritorno.

Non nevica e la strada è pulita, facciamo una ventina di chilometri sulla strada statale per poi imboccare l'autostrada per Passau e subito dopo la superstrada in direzione Monaco. Alle cinque e mezza siamo a Branau am Inn dove prendiamo la SS 156 che abbiamo fatto all'andata.

Dopo un'ora circa siamo a Salisburgo e mezz'ora dopo posteggiamo le nostre Vespe nel cortile della "Gasthof Goldene Traube" di Gölling dove prendiamo alloggio.

Finiamo la serata nel ristorante di fonte l'albergo mangiando un goulash e sorseggiando una buona birra Stiegel.